Anche quest’anno ho partecipato all’evento organizzato da Nike a Milano, la mia seconda #WeOwnTheNight.
L’attesa è sempre il momento che preferisco: a parte i disagi organizzativi per raggiungere Piazza Gae Aulenti, cuore della manifestazione, visto lo sciopero indetto da ATM (per poi scoprire che la metro era attiva!), è bello cercare le altre runners che hai conosciuto solo virtualmente, ritrovarsi al punto d’incontro stabilito e sentirsi unite con la stessa voglia di divertirsi e correre. E’ stato quindi un piacere rivedere Martina, Betty, Gloria, Ilaria, Giorgia, e abbracciare le nuove #runningformommies!
Ero talmente agitata che l’unica cosa che sono riuscita a fare è riprendere qualche istante della fase di riscaldamento:
LA PARTENZA
Quest’anno, eravamo divise in tre griglie: viola per le runners esperte, verde per chi corre a passo medio e gialla per chi corre a passo “tranquillo”. Ho apprezzato la novità, perché l’anno scorso ero partita piuttosto in fondo ed avevo fatto davvero fatica ad “uscire” dal gruppone. La partenza è stata sempre lenta ma il gruppo di testa si è subito diramato e allungato. Ho però sofferto l’orario di partenza (ore 21,30): a mio avviso troppo tardi, anche perché dopo i primi km era già buio!
Rimango perplessa su certe giovani runners incontrate alla start line: una ragazza indossava una giacca pesantissima antivento e antipioggia, “perché le dà fastidio sentire l’aria fredda (27°!!!) addosso alla pelle e sulla maglia sudata”. [vabbuò, ma forse hai proprio sbagliato sport!]. E dopo il primo chilometro, ho realizzato che la maggior parte di quelle che indossavano il bracciale viola erano “chimere” perché le ho perse quasi subito. Del resto si sa, finire in qualche selfie delle vere top runner in prima fila ha il suo fascino!
IL PERCORSO

Sinceramente? Mi aspettavo molto di più. Nei giardini e nel parco Sempione la visibilità era davvero scarsa e spesso rischiavi di mettere i piedi in qualche buca… #nogood! In alcuni punti, ho corso praticamente da sola, tra il traffico [e pure una Limousine che faceva manovra!!] con il solito malumore dei milanesi imbruttiti (Dio, quanto siete insofferenti!!!) e la scarsa partecipazione di chi assisteva, indifferente, alla corsa. Alcuni pezzi li ho trovati proprio noiosi, e quindi mi divertivo a leggere gli #hastag impressi sul retro delle magliette di chi mi precedeva. Quella con #leonessa mi ha davvero sconvolta: purtroppo l’occhio mi è caduto sul “latoB” e ho pensato che l’# avrebbe potuto essere diverso. Per di più, già sei immensa proprio lì, ma perché anche il braghino “infrachiappe”? Perchè? Un’altra, molto carina, con tanto di chignon da ètoile della classica, correva sfoggiando il suo #runlikeabeast. Eddai. Poi c’era un terzetto con #Le Tap, ci ho messo poco a capire che probabilmente ironizzavano sulla loro statura. Carine. Infine, la migliore in assoluto, La Vale c’è!! Sia mai che non ce ne fossimo accorte!
Altre cose che non capisco, in contesti come questi, sono quelle che corrono con il k-way legato in vita, che poi scivola, che poi devi fermarti ad allacciarlo, che ti crea un’umidità pazzesca al giro vita e che, siamo realiste, dà fastidio mentre si corre. Oppure quelle che ti sorpassano ad un passo che manco la Straneo, e poi si fermano e camminano. Ma che comunque tagliano il traguardo prima di te. #misteridellacorsa. O ancora quelle che hanno corso copertissime, così se piove, sono attrezzata. Ma perché tutta sta sofferenza?
Ho adorato il boypacer che correva con la musica a manetta e ogni tanto incitava noi ragazze. Grazie davvero, anche se non sempre ho avuto la forza di urlare, mi hai dato una carica fottuta e aiutato in alcuni “istanti” di intensa fatica.
Quello che mi resta è il bellissimo ingresso in Arena, completamente illuminata di fucsia, anche se la musica di sottofondo, suggestiva inizialmente, alla fine stancava… Bello il passaggio in Duomo dove mi sono caricata sulle note di Emis Killa e bello il pezzetto finale sotto il portico: luminoso, brillante e allegro.
L’ARRIVO
Come sorpresa finale, l’arrivo era in leggera salita. E appena imboccato il rettilineo, sono stata travolta dal tifo dei ragazzi che erano ai lati. Grazie, ma davvero non ne avevo proprio più. Ho recuperato le energie e la lucidità mentale camminando nel percorso obbligato in cui ci è stato regalato il bracciale @sharethelove realizzato appositamente per l’evento.

Al ristoro, c’erano succhi, acqua e barrette energetiche. Ma quando è arrivato il grosso della corsa, era praticamente irraggiungibile.
Sono curiosa di vedere le foto ufficiali, ho voglia di rivedere alcuni parti della corsa, che forse non mi sono goduta abbastanza. Pare ci fosse un pezzo con una mini orchestra di musica classica, che proprio mi è sfuggito [probabilmente ero in apnea…].
Questo è il mio photo collage ricordo. Ringrazio tutte le Amiche, vecchie e nuove, per aver condiviso questa #ExperienceRun. E a Chiara che mi ha seguita in diretta da casa (solo tu! Sei un mito!)

All’anno prossimo!

P.s.: [non me ne vogliano le runners di cui ho scritto, la cosa è volutamente ironica. Vi lovvo e vi stimo sorelle!]